viernes, 18 de julio de 2014

Ancora violenza in Venezuela? - RACCONTO DEL GOLPE DEL 2002

Napoli - Oggi come ieri il Venezuela è attraversato tanto da forze destabilizzatrici quanto da inviti ad una gestione più razionale dei conflitti.
Gli attivisti si scontrano attraverso i media, a volte in piazza, a volte nelle sedi istituzionali.
Ora più che mai tornano attuali alcune dinamiche che hanno caratterizzato il tentato Golpe dell'11-13 aprile 2002, quando l'istigazione politica e mediatica portò il Venezuela sull'orlo di una Guerra Civile.
Allora, grazie alla resistenza ed all'organizzazione popolare tutto tornò alla "normalità" in 48 ore.
In questo ritrovato contesto di tensione, pubblichiamo la video-intervista in cui Jonathan Ochoa ci racconta brevemente quanto successo dall'11 al 13 aprile del 2002.
Questo contributo ci è arrivato un anno fa per arricchire il nostro dibattito sulla partecipazione dal basso in Venezuela (vedi iniziativa del 5 giugno).

Per la video-intervista in spagnolo:
http://www.youtube.com/watch?v=8jllEC39v9w

Ecco il racconto di Jonathan in italiano:


In questa sezione analizzeremo brevemente quanto successo l'11 aprile:
il Colpo di Stato contro il movimento bolivariano.

Quel giorno fu convocato un corteo,
in quell'epoca tutta la società venezuelana era molto calda:
i cosiddetti "escualidos" (l'opposizione) ed i chavisti.

L'11 aprile i leadear dell'opposizione convocarono un corteo
ed anche i leader del chavismo convocarono un corteo:
i chavisti stavano a Miraflores e gli oppositori stavano nell'Est di Caracas.

Nel tardo pomeriggio, i leader del corteo oppositore
fecero un appello con molta euforia, con molta rabbia,
affinché si arrivasse fino al Palacio de Miraflores, 
dove si trovava il Presidente della Repubblica
e buttarlo giù; dissero: "Oggi è il giorno giusto!"

Questo Colpo di Stato fu fatto l'11 aprile,
ma era legato ad una schifosa campagna organizzata dai mezzi di comunicazione
e da un PARO PETROLERO (sciopero dirigenti industria del petrolio)
che credo nessun paese o movimento poteva sopportare.

Un PARO PETROLERO, un PARO NACIONAL y ECONOMICO

Questo corteo si concluse dove già erano preparati vari francotiratori
che uccisero moltissimi partecipanti ai cortei
al corteo dell'opposizione ed a quello chavista.

L'iniziativa, perversa e schifosa,
fu che ogni settore si accusasse a vicenda
e si verificasse un principio di Guerra Civile.

Quel giorno, l'11 aprile 2002,
in pratica accadde che ci furono caduti, morti dal lato dell'opposizione
e ci furono caduti, morti tra i manifestanti per il Governo.

L'11 aprile fu un giorno nefasto, pieno di molte morti, di molto sangue,
qui in Venezuela e nello specifico a Caracas.

Dopo queste morti la gente rimase molto ammutinata,
i mezzi di comunicazione si incaricarono di accusare il Presidente della Repubblica,
che fu lui a causare tutte queste morti.

L'11 aprile il Presidente viene sequestrato
Chàvez viene portato su un'isola (La Horcila), molto lontano dal Venezuela.

L'iniziativa era cacciarlo dal Paese o assassinarlo
l'iniziativa era negoziare con lui.

Poi i mezzi di comunicazione tirano fuori una supposta rinuncia di Hugo Chàvez
per demoralizzare il movimento bolivariano.

Poi si viene a sapere, attraverso una chiamata telefonica,
che CHAVEZ NON RINUNCIO'
e lui fa uscire un foglio, attraverso un militare patriota,
in cui spiega che lui non ha rinunciato al potere che il popolo gli ha dato.

Mentre Chàvez era sequestrato sull'isola,
nel Palacio de Miraflores si uniscono tutti gli organizzatori di questo Colpo di Stato:
Rappresentanti del potere economico,
Proprietari dei mezzi di comunicazione,
la nefasta Chiesa Cattolica, sempre presente contro il popolo.

Questi personaggi lì riuniti auto-nominarono Pedro Carmona Estanga
SI AUTO-NOMINO' PRESIDENTE
un dittarorello, era presidente della CTV
(Consejo del trabajo de Venezuela)
 
Questo si auto-proclama al Venezuela, destituisce tutti i poteri della Nazione,
e... danno il benvenuto ad un nuovo Presidente,
i mezzi di comunicazione dicono: "Buongiorno, abbiamo un nuovo Presidente!"
E QUI NON E' SUCCESSO NIENTE

Mentre la calma regnava sui mezzi di comunicazione,
per strada si muoveva qualcosa: i collettivi popolari e la gente umile si mobilitarono
raggiunsero il Palacio de Miraflores.

Chiuso il Canale Pubblico per non comunicare la verità,
il Canale Pubblico lo riprendono alcuni cineasti patrioti
e fanno sapere che il Presidente della Repubblica non ha rinunciato
e che si tratta di un Colpo di Stato.

L'iniziativa era dire che Chàvez se ne era andato per gli assassini di quel giorno
e che la classa lavoratrice e "buona" restituisce l'ordine democratico alla Nazione
E QUI NON E' SUCCESSO NIENTE
tutto torna alla normalità.

L'11 aprile le classi che vanno verso il Palacio de Miraflores
esigono la restituzione di Chàvez.

I fattori di potere accumulati nel Palacio de Miraflores,
auto-nominando Pedro Carmona Estanga, fuggono da lì.

In quei giorni ci fu un movimento dei paracadutisti di Maracay,
che furono "chiave" per la restituzione dell'ordine democratico,
prendono il Palacio de Miraflores e restituiscono l'ordine democratico.

Riportano il Presidente venezuelano
grazie a tutto il movimento popolare che si auto-organizzò immediatamente,
e si presentò al Palacio de Miraflores per esigere
la restituzione del Presidente della Repubblica.

Questo è un fatto inedito in Venezuela
e da allora in poi il movimento bolivariano ha preso decisamente forza.

Bisogna notare che quando Chàvez torna,
invece di tornare con ansia di vendetta contro tutti coloro che attentarono alla sua vita,
Chàvez tira fuori un Cristo e dice che
bisogna restituire la calma, che la pace deve tornare nel Paese,
e che perdona quanto di nefasto fosse accaduto
ai margini dei Piani contro tutta la Nazione.


  Traduzione di Fabio Avolio