lunes, 15 de abril de 2013

Destra battuta - Maduro Presidente (2013-2019)


Niente da fare per la Destra. Anche se con una differenza minima di 300.000 voti, la Sinistra alla venezuelana vince ancora una volta le consultazioni elettorali. 
Añadir leyenda

Il candidato Presidente sconfitto (Capriles, 49,07%) non ha ancora riconosciuto il risultato delle urne. Ma come dubitare di un sistema elettorale all'avanguardia, un sistema più volte passato al vaglio degli osservatori internazionali senza alcuna obiezione?


Per una breve descrizione del sistema elettorale venezuelano:
http://diariodacaracas.blogspot.it/2010/09/caracas-12-settembre-2010-scienza.html

Nicolas Maduro vince con il 50,66% dei consensi, circa 7.500.000 voti contro i circa 7.200.000 di Capriles; un risultato comunicato due ore dopo la chiusura dei seggi con una copertura del 99%. Negli ultimi 10 anni, del resto, il sistema ha stimolato la partecipazione al voto (fino all'80%), ha garantito risultati immediati e non si è mai gridato a brogli, specie da quando nel 2007 il "chavismo" ha perso il referedum per riformare più di 60 articoli della Costituzione (allora i risultati furono attesi per 6 ore perché lo scarto fu inferiore ad un punto percentuale).

Eppure non è mancato il gioco sporco in vista delle elezioni: sabotaggio delle linee elettriche di alcuni seggi; decine di arresti per possesso di armi provenienti dall'estero; il costante discredito dei mass media (nazionali ed internazionali) nei confronti di un processo rivoluzionario che dal 1998 ha scelto la strada (stretta) delle elezioni e delle istituzioni. Del resto anche Capriles Radonsky ha un buon curriculum quanto ad azioni losche; guardate cosa organizzò contro l'Ambasciata di Cuba durante il tentativo di Colpo di Stato (11-13 Aprile 2002).

http://www.youtube.com/watch?v=qRklXweDhkU

Pittoresca e ripetitiva, poi, la definizione di Maduro come "delfino" di Chàvez. A ben vedere ieri in Venezuela si è votato - una vez màs - per due idee politiche contrapposte. Chi pensava che la malattia o la morte del Leader della Rivoluzione Bolivariana poteva spazzar via i consensi è stato smentito. Troppo alta la posta in gioco. Troppo rischioso il ritorno al potere della classe politica che fino al 1998 ha dilaniato una società che galleggia sul petrolio. Tante le conquiste degli ultimi anni da difendere, anche col voto.

http://diariodacaracas.blogspot.it/2013/03/venezuela-orfano-di-chavez.html

Di sicuro Maduro non ha raggiunto il 54% ottentuto da Chàvez lo scorso ottobre. Altrettanto evidente - negli ultimi 6 anni - è la crescita lenta e costante del voto di protesta. Del resto, bisogna considerare che una delle caratteristiche del Venezuela degli ultimi 14 anni è un forte bipolarismo, dovuto tanto all'impianto della Costituzione (1999), quanto al sistema dei mass media (Pubblico schierato con la Sinistra, Privato con la Destra, senza contraddittori), quanto alle economie fomentate dal sistema pubblico e da quello privato.

Il nuovo Presidente del Venezuela
Nicolas Maduro è nato a Caracas cinquant'anni fa, ha un volto comune, suona percussioni, ha lavorato come conducente sulle linee del MetroBus (autobus che portano alle principali stazioni del "Metro de Caracas"), è stato sindacalista, eletto Deputato, poi Presidente della Asamblea Nacional (Camera unica del Parlamento), Ministro degli Esteri e Vice-Presidente della Repubblica.     



           
 F. Avolio