miércoles, 29 de septiembre de 2010

Venezuela: Maggioranza (non qualificata) all’Assemblea Nazionale

         Il blocco político che governa il Venezuela a livello nazionale dal 1998 raggiunge alle Legislative del 2010 ben 98 – tra deputate e deputati – su 167. La maggioranza qualificata (due/terzi) era fissata a quota 112, necessaria ad esempio per approvare leggi organiche, tali come la “Ley Orgánica de Educación”, tradotta e pubblicata dalla piataforma mediterraneovenezuela.blogspot.com. Tale lavoro parlamentare dell’Assemblea Nazionale 2005-2010 ha attirato l’attenzione di organizzazioni, collettivi e singoli che sono state motivate e motivati al suo studio in italiano. (Vedi lettera di adesione bilingue del Centro Culturale Insieme)
Fabio Avolio
mediterraneovenezuela@gmail.com

martes, 14 de septiembre de 2010

Venezuela: una legge organica per (ri)organizzare il sistema scolastico

 Dopo più di dieci anni di governo e dopo una discussione durata tre anni, il 15 agosto 2009 è stata pubblicata su Gazzetta Ufficiale la LOE (Ley Orgánica de Educación) che avrà implicazioni etiche e organizzative sul sistema scolastico venezuelano. Tra i contenuti di questa legge verranno presentati quelli che più da vicino riguardano il tema dell’istruzione in relazione a quello della partecipazione; pertanto, di seguito offriremo la traduzione di alcuni passaggi con l’intenzione di mostrare quanto in Venezuela si stia pensando ad un percorso scolastico che porti le conoscenze acquisite a disposizione della collettività e non meramente al mercato del lavoro. Per consultare il testo integrale della legge si rimanda al link:   

spagnolo

Capitolo I
Disposizioni Fondamentali

Principi e valori rettori dell’educazione
Articolo 3. La presente legge stabilisce come principi dell’educazione: la democrazia partecipativa e da protagonista; la responsabilità sociale; l’uguaglianza tra tutti i cittadini e le cittadine senza discriminazione di alcuna indole; la formazione per  l’indipendenza, la libertà e l’emancipazione,  la valorizzazione e difesa della sovranità; la formazione in una cultura per la pace, la giustizia sociale, il rispetto dei diritti umani, la pratica dell’equità e dell’inclusione; la sostenibilità dello sviluppo; il diritto all’uguaglianza fra i generi; il rafforzamento dell’identità nazionale; la lealtà alla patri e all’integrazione latinoamericana e caraibica. Si considerano come valori fondamentali: il rispetto per la vita; l’amore e la fraternità; la convivenza armonica nel quadro della solidarietà; la corresponsabilità, la cooperazione; la tolleranza e la valorizzazione del bene comune; la valorizzazione sociale ed etica del lavoro; il rispetto per la diversità propria dei differenti gruppi umani. Allo stesso tempo si stabilisce che l’educazione è pubblica e sociale, obbligatoria, gratuita, di qualità, di carattere laico, integrale, permanente, con pertinenza sociale, creativa, artistica, innovatrice, critica, pluriculturale, multietnica, interculturale e plurilingue.   
[…]

Principi della responsabilità sociale
e della solidarietà
Articolo 13. La responsabilità sociale e della solidarietà costituiscono principi basilari della formazione cittadina degli studenti a tutti i livelli e modalità del Sistema Educativo. Ogni studente frequentante istituzioni e centri educativi ufficiali e privati […], una volta culminato il programma di studio e d’accordo con le sue competenze, deve contribuire allo sviluppo integrale della Nazione, attraverso la pratica di attività comunitarie, in concordanza con i principi di responsabilità sociale e di solidarietà, stabilite dalla legge […].

L’educazione
Articolo 14. L’educazione è un diritto umano e un dovere sociale fondamentale, concepita come un processo di formazione integrale, gratuita, laica, inclusiva e di qualità, permanente, continua e interattiva, promuove la costruzione sociale della conoscenza, la valorizzazione etica e sociale del lavoro, nonché l’integralità e preminenza dei diritti umani, la formazione di nuovi repubblicani e repubblicane alla partecipazione attiva, cosciente e solidaria nei processi di trasformazione individuale e sociale […]. L’educazione regolata da questa Legge trova fondamento nella dottrina del nostro Liberatore Simón Bolívar, nella dottrina di Simón Rodríguez, nell’umanesimo sociale ed è aperta a tutte le correnti di pensiero.


Fini dell’educazione
Articolo 15. L’educazione, in conformità con i principi e i valori della Costituzione della Repubblica e della presente Legge, ha come fini:
[…]
3. Formare cittadini a partire dall’approccio geo-storico con coscienza di nazionalità e sovranità, di apprezzamento per i valori della patria, di valorizzazione degli spazi geografici e delle tradizioni, dei saperi popolari, ancestrali, artigianali e delle particolarità culturali delle diverse regioni del paese, nonché di sviluppare nei cittadini la consapevolezza del Venezuela come paese energetico e produttore di idrocarburi, nel quadro della conformazione di un nuovo modello produttivo endogeno. 
[…]
7. Impulsare l’integrazione latinoamericana e caraibica sotto la prospettiva multipolare orientata dall’impulso della democrazia partecipativa, dalla lotta contro l’esclusione, il razzismo e tutte le forme di discriminazione, dalla promozione del disarmo nucleare e dalla ricerca dell’equilibrio ecologico nel mondo.

8. Sviluppare la capacità di astrazione nel pensiero critico attraverso la formazione in filosofia, logica e matematica, con metodi innovatori che privilegino l’apprendimento dalla quotidianità e dall’esperienza.
[…]

Capitolo II
Corresponsabili dell’Educazione

Le organizzazioni comunitarie del Potere Popolare
Articolo 18. I consejos comunales, i popoli e le comunità indigene ed altre organizzazioni sociali della comunità, nell’esercizio del Poder Popular e nella loro condizione di corresponsabili dell’educazione, si vedono nell’obbligo di contribuire alla formazione integrale dei cittadini, alla formazione e rafforzamento dei loro valori etici, all’informazione e divulga mento della realtà storica, geografica, culturale, ambientale, conservativa e socioeconomica della località, all’integrazione famiglia-scuola-comunità, alla promozione e difesa dell’educazione, della cultura, dello sport, della ricreazione, del lavoro, della salute e di altri diritti, garanzie e doveri dei venezuelani e delle venezuelane, esercitando un ruolo pedagogico liberatore per la formazione di una nuova cittadinanza con responsabilità sociale. […]
Cos’è un Consejo Comunal?
Nel 2006 viene varata la Ley de los Consejos Comunales - nel 2009 la Ley Orgánica de los Consejos Comunales - attraverso la quale gruppi di 150-400 famiglie possono formare appunto un consejo comunal, ossia un’istituzione che dal basso ha il diritto a partecipare alle politiche che riguardano il territorio in questione. Si tratta di uno strumento innovativo a cui possono fare ricorso gli abitanti di un territorio per presentare progetti e partecipare alle decisioni che lo riguardano. Più consejos comunales possono formare una comuna. Entrambe le istanze entrano in rapporto dialettico con le quelle soggette a elezioni (Parrocchie, Municipi, Stati e Nazione), incarnando sul piano istituzionale il conflitto tra potere costituente e costituito, tra istituzioni che governano dal basso e quelle che lo fanno dall’alto. Per approfondimenti si rimanda al testo della Legge pubblicato su: http://www.camarapetrolera.org/centro_formacion_personas_discapacitadas/leyes/ey_de_consejos_comunales.pdf

Organizzazione dello studentato
Articolo 21. Presso le istituzioni e centri educativi […] si organizzeranno consigli studenteschi, senza discriminazione di altre forme organizzative, destinati a promuovere la formazione di cittadini mediante la partecipazione da protagonista e corresponsabile dello studentato, prendendo in considerazione le specificità di ogni livello […]. Queste organizzazioni studentesche opereranno insieme alla comunità educativa nei differenti ambiti, programmi, progetti educativi e comunitari, esercitando i loro diritti e doveri come esseri sociali, in un clima democratico, di pace, di rispetto, di tolleranza e di solidarietà. […]

Capitolo III
Il Sistema Educativo

Principi rettori
della educazione universitaria
Articolo 33. L’educazione universitaria ha come principi rettori fondamentali quelli stabiliti nella Costituzione della Repubblica, il carattere pubblico, la qualità e l’innovazione, l’esercizio del pensiero critico e riflessivo, l’inclusione, la pertinenza, la formazione integrale, la formazione lungo tutta la vita, l’autonomia, l’articolazione e la cooperazione internazionale, la democrazia, la libertà, la solidarietà, l’universalità, l’efficienza, la giustizia sociale, il rispetto dei diritti umani e della bioetica, così come la partecipazione e l’uguaglianza di condizioni ed opportunità. Nel compimento delle sue funzioni, l’educazione universitaria è aperta a tutte le correnti di pensiero e sviluppa valori accademici e sociali che si riflettono nei loro contributi alla società.


Libertà di cattedra
Articolo 36. L’esercizio della formazione, della creazione intellettuale e dell’interazione con le comunità, nonché qualsiasi altra attività relazionata col sapere nel sottosistema dell’educazione universitaria, verranno realizzati sotto il principio della libertà accademica, intesa questa come il diritto inalienabile di creare, esporre o applicare approcci metodologici e prospettive teoriche, in conformità con i principi stabiliti nella Costituzione dalla Repubblica e dalla legge.

Capitolo IV
Formazione e Carriera Docente

Politica di formazione permanente
Articolo 39. Lo Stato, attraverso i sottosistemi di educazione basica e di educazione universitaria, disegna, dirige, amministra e monitora la politica di formazione permanente per i responsabili ed i corresponsabili dell’amministrazione educativa e per la comunità educativa, col fine di ottenere la formazione integrale come esseri sociali per la costruzione della nuova cittadinanza, promuove i valori fondamentali consacrati nella Costituzione della Repubblica e sviluppa potenzialità e attitudini ad apprendere, propizia la ricostruzione e l’innovazione della conoscenza, dei saperi e dell’esperienza, fomenta l’aggiornamento, il miglioramento, lo sviluppo personale e professionale dei cittadini e delle cittadine, rafforza le famiglie e propizia la partecipazione delle comunità organizzate nella pianificazione ed esecuzione  di programmi sociali per lo sviluppo locale.

Introduzione e traduzione di Fabio Avolio

Rifiuti Zero - migliaia alla manifestazione nazionale a Parma (Italia)

Desechos Cero – miles en la manifestación nacional en Parma (Italia)

17 de abril

Parma – Terminan hoy los dos días de lucha contra la planta incineradora en Parma. Terminan con una marcha espectacular y colorada de miles de personas procedentes de toda Italia. Aquí también la comunidad se ha organizado para oponerse a la construcción de una incineradora. Una comunidad que desde abajo se rebeló en contra de la política de muerte llevada a cabo a nivel global por lobby económicas internacionales que presionan a los políticos, manteniendolos ponchados. La Coordinación Gestión Correcta Desechos de Parma ha sabido montar una fuerte campaňa de sensibilización que lleva meses explicando a los ciudadanos parmesanos el peligro de esta herramienta de muerte, tal como es la incineradora. Explican porqué en Parma la construcción de este nuevo monstruo es daňina para el territorio y también para la economia de esta tierra, ya que Parma es la ciudad adonde se produce el famoso queso, esquisito y conocido en todo el mundo como Parmesano (Parmigiano-Reggiano). No es una comunidad afectada por el síndrome de Nimby (not in my backyard, no en mi jardín), así como acusan los poderes fuertes que están comenzando a tiemblar frente a estos movimientos de lucha. Los activistas de la coordinación demuestran cientificamente cómo la política de la quema en ceniza sea una política de muerte por doquier. Tal vez están afectados por el síndrome de Nyop (Not in our Planet, No en nuestro Planeta), o sea la incineradora no solo no la queremos aquí, sino que no la queremos en ningun rincón del mundo, enlazandose pues con todas aquella comunidades en Italia, y no solo, que están en rebelión por reinvindicar el derecho a la vida. Por eso hoy en la marcha había delegaciones de todas las realidades en lucha. Ni siquiera son un movimiento que reinvindica solo un “No”. Tienen la alternativa. Y la alternativa es Desechos Cero. Lo ha explicado claramente Paul Connet, Profesor de Química en la Universidad St Lawrence de Canton, New York, ideator de la estrategia Desechos Cero, y que varias veces ha llegado a esta ciudad traendo datos científicos del posible y ya obligatorio cambio radical de la política de gestión de los desechos. Sábado 17 de abril es una fecha importante para esta ciudad porqué, (citando a Erri De Luca con respecto a la lucha de los ciudadanos de Chiaiano, barrio de Nápoles, en contra de un extreno de un vertedero ilegal, masacrados por las fuerzas armadas por haberse atrevidos a oponerse a Su Majestad, al gobierno imperial y a sus hala-bolas, administradores locales) hoy con esta marcha podemos decir que aquí también en Parma se ha consituido “una República abandonada por ahí”.

Fotos de la marcha:
http://www.facebook.com/#!/album.php?aid=2059069&id=1496331183

Traducción de Fabio Avolio
Artìculo escrito por Fabrizio Greco

17 aprile

Parma - é finita oggi la due giorni di lotta contro l’inceneritore a Parma. é finita con uno spettacolare e colorato corteo di migliaia di persone venute da tutta Italia. Anche qui la comunitá si é organizzata per opporsi alla costruzione di un inceneritore. Una comunitá che dal basso si é ribellata contro la politica di morte portata avanti su scala globale da lobby economiche internazionali che fanno pressione sui politici tenendoli sotto scacco. Il Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti di Parma ha saputo mettere in piedi una forte campagna di sensibilizzazione che da mesi spiega ai cittadini parmigiani la pericolositá di questo strumento di morte, quale l’inceneritore. Spiegano perché a Parma la costruzione di questo mostro é dannoso per il territorio e anche per l’economia di questa terra, essendo Parma la cittá in cui si produce il famoso, squisito e conosciuto in tutto il mondo Parmigiano Reggiano. Non sono una comunitá affetta dalla sindrome di nimby (not in my backyard, non nel mio giardino), cosi come accusano i poteri forti che stanno cominciando a tremare di fronte a questi movimenti di lotta. Gli attivisti del coordinamento dimostrano scientificamente come la politica dell’incenerimento é una politica di morte ovunque. Semmai saranno affetti dalla sindrome di Nyop (Not in our Planet, non nel nostro mondo), cioé l’inceneritore non solo non lo vogliamo qui ma non lo vogliamo in nessuna parte del mondo, collegandosi cosi a tutte quelle comunitá in Italia, e non solo, che si stanno ribellando per rivendicare il diritto alla vita. Ecco perché oggi al corteo c’erano delegazioni di tutte le realtá in lotta. Non sono neanche un movimento che rivendica solo un “No”. Hanno l’alternativa. E l’alternativa é Rifiuti Zero. Lo ha spiegato chiaramente Paul Connett, professore emerito di chimica all’Universitá St Lawrence di Canton, New York, e ideatore della strategia Rifiuti Zero, che piú volte é venuto in questa cittá portando dati scientifici del possibile e oramai obbligatorio cambiamento radicale della politica di gestione dei rifiuti. Sabato 17 aprile é una data importante per questa cittá perché, (parafrasando Erri De Luca riguardo la lotta dei cittadini di Chiaiano, quartiere di Napoli, contro l’apertura in loco di una discarica illegale, massacrati dalle forze dell’ordine per aver osato opporsi a Sua Maestá, governo imperiale e ai suoi vassalli, amministratori locali) oggi con questo corteo possiamo dire che anche qui a Parma si é costituita “una Repubblica disciolta altrove”.







lunes, 13 de septiembre de 2010

Caracas, 12 settembre 2010: Scienza elettorale

I controlli del sistema automatizzato di votazione.

Caracas – Proponiamo di seguito la traduzione di un articolo di José Daniel González, pubblicato dal numero 1 della rivista E-lectores, in vista delle elezioni del 26 settembre. Prima, però, un doveroso e doloroso saluto a chi non c'è più, a William Lara, morto tragicamente per la deriva della sua auto nel fiume Uverito. E' accaduto lì, nello Stato Guàrico che l'aveva investito (col voto) dell'incarico di Governatore Rivoluzionario. Purtroppo è morto anche Guillermo Garcìa Ponce, direttore del giornale VEA e fondatore della Gioventù Comunista [Juventud Comunista].


I controlli [auditorìas], tanto previ quanto posteriori,
del sistema automatizzato di votazione,
sono una delle massime garanzie della sicurezza
del voto elettronico.


La Repubblica Bolivariana del Venezuela è tra le nazioni pioniere a introdurre il voto elettronico in elezioni di carattere nazionale, regionale e locale, in referendum, così come in elezioni interne di organizzazioni con fini politici per scegliere i propri candidati [primarie]. Fino al 1997, il sistema di voto è stato manuale in tutte le sue fasi. Tra gli anni 1998 e 2003, si è adottato un sistema misto di votazione. Dal 2004, il Venezuela conta su un sistema elettronico o automatizzato di votazione in tutte le fasi del processo elettorale.

Gli strumenti del sistema automatizzato di votazione venezuelano sono:
• REGISTRO ELETTORALE: archivio o base dati che contiene l'iscrizione delle venezuelane e venezuelani maggiori di 18 anni, che riuniscono i requisiti per essere elettrici ed elettori.
• SISTEMA di AUTENTICAZIONE dei VOTANTI (SAV): sistema biometrico che ha la funzione di ottimizzare-verificare l'identità dei votanti mediante uno scanner o captazione di impronte digitali.
• MACCHINE di VOTAZIONE: strumenti per esercitare il voto e realizzare lo scrutinio in ogni Sezione Elettorale [Mesa Electoral].
• BOLLETTA ELETTRONICA: dispositivo periferico che si connette alla Macchina di Votazione che possiede l'informazione delle candidate e candidati o delle organizzazioni politiche.
• INFRASTRUTTURA delle COMUNICAZIONI: costituita dai mezzi di trasmissione utilizzati tra le Macchine di Votazione ed i Centri di Totalizzazione. Offre supporto alla trasmissione dell'informazione.
• SISTEMA di TOTALIZZAZIONE: meccanismo che somma voti e aggiudica, riceve e archivia gli Atti di Scrutinio delle Macchine di Votazione e realizza la totalizzazione e l'assegnazione d'incarichi.

L'automatizzazione del sistema elettorale venezuelano lo rende suscettibile al controllo [auditorìa] in tutte le sue fasi. Controllare [Auditar] il sistema automatizzato del suffragio è, inoltre, un mandato legale. La nuova Legge Organica dei Processi Elettorali [LOPE] (2009) dedica espressamente il titolo XI (art. 156 a 163) al tema dei controlli. In questa nuova legge, i controlli sono definiti come: “la verifica di tutte quelle risorse materiali, tecnologiche e dati utilizzati nell'esecuzione delle distinte fasi del processo elettorale, affinché questi garantiscano la trasparenza ed affidabilità di detti processi. I controlli si potranno applicare all'insieme o ad alcune delle fasi del processo elettorale” (art. 156).

I controlli che realizza l'organismo elettorale venezuelano garantiscono il corretto funzionamento del sistema di votazione. Questi sono:

• Controllo del Registro Elettorale
• Controllo dei Quaderni di Votazione
• Controllo dell'Inchiostro Indelebile
• Controllo della Base Dati per Eleggibili a Organismi Elettorali Subalterni
• Controllo del Software della Macchina di Votazione
• Controllo dell'Infrastruttura Tecnologica
• Controllo della Produzione di Macchine di Votazione
• Controllo del Sistema di Totalizzazione
• Controllo di Dati e Codici Fonte del Sistema di Autenticazione del Votante (SAV)
• Controllo della Produzione del Sistema di Autenticazione dei Votanti
• Controllo del Pre-dispaccio del Sistema di Autenticazione dei Votanti
• Controllo della Rete di Trasmissione dei Risultati Elettorali
• Controllo del Pre-dispaccio delle Macchine di Votazione
• Controllo della Chiusura
• Controllo Posteriore

In sintesi, con i controlli si verificano le basi dati degli elettori, il software e l'hardware delle macchine di votazione, il funzionamento delle reti di trasmissione dei dati, lo scrutinio e la totalizzazione.

La realizzazione di questi controlli riveste un'importanza midollare per il Potere Elettorale, siccome attraverso di esse si pretendono raggiungere i seguenti obiettivi:

• Trasmettere fiducia e sicurezza alle elettrici ed elettori, alle organizzazioni politiche ed a tutta la collettività nazionale ed internazionale durante il processo elettorale.
• Mostrare la trasparenza del sistema elettorale in ognuna delle sue fasi e procedimenti.
• Certificare il funzionamento sicuro, corretto, preciso, meticoloso ed efficace dei componenti, della programmazione e dei processi delle macchine del sistema automatizzato nel giorno delle elezioni.
• Dimostrare l'inviolabilità e l'invulnerabilità del voto.
• Garantire l'integrità del diritto al voto.

I controlli, tanto previ quanto posteriori, del sistema del sistema automatizzato di votazione sono una delle massime garanzie della sicurezza della votazione elettronica. I timori e sospetti sul sistema di votazione venezuelano trovano nei vari controlli lo spazio per essere dissipati.

Introduzione e Traduzione di Fabio Avolio

martes, 7 de septiembre de 2010

Los abanicos parlamentarios de Italia y Francia

Italia: el papel perdido de la izquierda parlamentaria

Caracas - A partir de 2008 en Italia no aparecen grupos o partidos parlamentarios que se declaren de izquierda (ecepto tímidas visiones de centro-izquierda), ya que no se logró eligir algun diputado o senador, tan por motivos de consenso como por la ley electoral, que no logrò cambiarse a pesar de crìticas trasversales. Actualmente las Camaras de los Diputados y de los Senadores ofrecen, por lo tanto, un abanico político restringido si lo relacionamos con las pasadas legisladuras de la historia reciente (1947-2008). Demás fuerzas de la izquierda auto-organizada han llevado a cabo (a partir de 1947) constantemente una lucha constitucional y extra-parlamentaria, y no resulta fácil tratarlos en un escrito tan sintético, tal como es la descripción del abanico político parlamentario en Italia; una breve analisis de la situación italiana ofrecida en espaňol a los lectores venezolanos y venezolanas que el 26 de septiembre votarán la nueva Asamblea Nacional, que esta vez verá la participación de un amplio abanico de fuerzas políticas, entre grandes y pequeňas, desde la Derecha hasta la Izquierda de los asientos parlamentarios.

Italia es una República Parlamentaria, lo que significa que el Gobierno debe tener el respaldo del 50% + 1 tanto de los Diputados como de los Senadores (son senadores vitalicios los ex-Presidentes de la República y algunas insignes personalidades). Cuando el Gobierno pierde la mayoría parlamentaria – a través de un voto de desconfianza – el Presidente de la República convoca a consulta los grupos parlamentarios (a partir del más grande) para propuestas de un nuevo Gobierno, lo que aconteció con éxito varias veces hasta el 1998. Cuando las consultas no producen un gobierno amparado por la cofianza del 50% + 1 de los parlamentarios, el Presidente de la República convoca elecciones legislativas, interrumpiendo el período de 5 aňos del mandado parlamentario; aconteció recientemente: en 1996, por la caída del proyecto de Centro-Derecha del Gobierno Berlusconi (y de un siguiente Gobierno Técnico); y en 2008, por la caída del proyecto de Centro-Izquierda del Gobierno Prodi.

Berlusconi y el Centro-Derecha vuelven a obtener la mayoría parlamentaria en 2008, con una coalición integrada, por orden de presencias parlamentarias, por: 1) Popolo delle libertá, una fusión reciente entre Alleanza Nazionale (derecha “ex-fascista”) y Forza Italia (berlusconismo); 2) Lega Nord (partido conservador fuerte en las regiones del norte); y 3) Movimento per le Autonomie (con intereses sobre todo en el Sur de Italia, el llamado Mezzogiorno). Si dichiarano oppositori a tale Governo, sempre per ordine di presenze: 1) Partito Democratico (una fuerza centrista con algunas miradas a la izquierda); Italia dei Valori (cuyo leader es un ex-fiscal de la República que condujo con éxito algunos procesos por corrupción de la clase política en 1992); y 3) Unione di Centro (partido cristiano ex-aliado de Berlusconi). En la Legisladura de 2006 a 2008 eran presentes también: Rifondazione Comunista; Comunisti Italiani; Verdi; Sinistra Democratica (una corriente política de los Democratici di Sinistra que no quiso entrar en el proyecto reciente del Partido Democratico); y desde derecha La Destra, una corriente política de Alleanza Nazionale que no quiso entrar en el Popolo delle Libertá.

Actualmente el Gobierno de Centro-Derecha guíado por Berlusconi puede perder su mayoría parlamentaria y obligar al Presidente Giorgio Napolitano a convocar primero a los grupos parlamentarios, y en caso de consultas negativas en Italia pueden haber elecciones políticas. De ser así, habrá ocasión para la izquierda italiana de volver al Parlamento. No tarataremos la ley electoral del Senado, cuyos electores son los mayores de 25 aňos de edad; nos limitaremos a citar una propuesta de la Izquierda durante el perìodo 2006-2008 para pasar a una sola Càmara. Ahora bien, la ley electoral de la Càmara de los Diputados propone un sistema mixto entre un 75% mayoritario (diputados que obtienen más votos en los circuitos respectivos) y un 25% proporcional (con un quorum mínimo del 4%, que la izquierda italiana no alcanzó durante las elecciones del 2008). Hace algunos aňos los grandes partidos propusieron un referendum para tumbar el 25% del proporcional y pasar al 100% mayoritario por circumscripciones, pero no hubo consenso por parte de los votantes a la propuesta bipolar.

Los partidos pequeňos y de la izquierda radical se opusieron a tal medida que en venezolano sonaría como puntofijista, una democracia ad excludendum que no tuvo consenso por parte de los electores, en un país acostumbrado a ofecer un abanico parlamentario bastante amplio, tal como es Italia: país de la OTAN que durante la Primera República (1947-1992) tenía un Partito Comunista Italiano capaz de llegar casi al 30% de los votos durante los aňos setenta; país que ahora tiene una situación parlamentaria puntofijista debido a las elecciones de 2008, convocadas por el desamparo de algunos centristas al Gobierno de Centro-Izquierda (hasta entonces amparado por una reňida mayoría parlamentaria), elecciones que vieron perder el papel parlamentario a la izquierda italiana: tan por motivos internos (las alianzas electorales entre las fuerzas de izquieda no alcanzaron el quorum del 4%) como por motivos externos (las elecciones tuvieron lugar en abril después de ser convocadas derrepente a final de enero, y las fuerzas centristas decidieron no proponer un proyecto de Centro-Izquierda a los electores).

Huerfana de parlamentarios, la izquierda italiana ha acelerado la investigación para relanzar la lucha hegemónica que Gramsci nos mandó, con propuestas en construcción alrededor de contenidores (Federazione della Sinistra y Sinistra, Ecologia e Libertá son dos ejemplos) y contenidos (Paz, Derechos, Ambientalismo, Educación, Sanidad, Labor, Anti-Mafia, Europa de los Pueblos, ecc.), además de visiones constantemente actualizadas sobre las posibles alianzas en base a un principio que podríamos llamar de “higiene política”. No es tarea del presente artículo tratar exaustivamente los motivos de la pérdida del papel parlamentario de la izquierda italiana, más bien se quiso introducir el tema en Venezuela, en víspera del 26 de Septiembre y de las probables elecciones parlamentarias en Italia.

Fabio Avolio


Francia : Derecha, Centro e Izquierda parlamentaria

Caracas - Vamos a presentar brevemente el abanico político ofrecido por el Poder Legislativo de Francia. El parlamento esta integrado por dos cámaras: La Asamblea Nacional y el Senado.

La Asamblea Nacional
La constituyen 577 diputados elegidos mediante el sufragio universal después de dos rondas de votación. Estas elecciones se realizan cada cinco años. La última tuvo lugar en 2007 y la próxima se cumplirá en 2012, siempre y cuando su mandato llegue al final sin problema.
El Presidente de la República puede disolver la Asamblea, como ocurrió en 1997, cuando Jacques Chirac decidió convocar nuevas elecciones para que el mandato de los diputados culminara al mismo tiempo que el suyo, es decir en 2002. La maniobra no fue productiva ya que la derecha perdió la mayoría y se instaló un gobierno de izquierda, que duró de 1997 a 2002. Además, a partir de 2002 el mandato del Presidente se redujo a cinco años (en vez de siete). Por lo tanto, las elecciones presidenciales y legislativas a partir de entonces coinciden y sus mandatos tienen la misma duración. Por lo tanto ese tipo de maniobras ya no tienen sentido.
El papel principal de los diputados y de las diputadas es votar y proponer leyes, antes de que éstas sean revisadas por el Senado. También votan el presupuesto del Estado y ejercen un control sobre el Ejecutivo, ya que pueden revocar a un gobierno o al Presidente de la República con un voto de desconfianza. La mayoría parlamentaria concorda y respalda el gobierno con un voto de confianza.

Desde 2007, la mayoría y el gobierno son de Derecha y la composición política de la Asamblea Nacional es la siguiente:

Apoyan al gobierno:
- 320 diputados para el grupo UMP: el principal partido de derecha, al cual pertenece el Presidente Nicolas Sarkozy;
- 23 para el grupo Nouveau Centre, unos diputados de centroderecha, que son aliados de la UMP y que apoyan al gobierno actual.

Son opositores:
- 204 para el grupo Socialiste, Radical et citoyen, un grupo de centro-izquierda conformado por el Parti Socialiste, y otros partidos aliados como el Parti Radical y el Mouvement Républicain et Citoyen;
- 24 para el grupo de Gauche démocratique et républicaine, con posiciones a la izquierda del grupo socialista, conformado por diputados del Parti Comuniste, el Parti de Gauche, y Les Verts;
- 6 diputados independientes, de los cuales 3 pertenecen al Modem, un partido de centro opositor a Nicolas Sarkozy.

Un diputado se elige en una votación a sufragio universal en circuitos uninominales. La repartición de los escaños es de un diputado por por cadauna de las 577 circunscripciones. El candidato que obtiene más del 50% de los votos en primera o segunda ronda gana el puesto a la Asamblea Nacional. Tienen acceso a la segunda ronda los postulados que en la primera alcanzaron el 15%.
De hecho, existen unas posturas críticas a esta ley electoral que abogan por introducir una dosis de proporcionalidad en el voto.

El Senado
Los senadores votan las leyes después de los diputados. Son 343 elegidos cada 6 años mediante un sufragio indirecto. Es decir, no por todo el pueblo sino por consejales municipales, consejales departameles y diputados nacionales.
La composición política del Senado es la siguiente:
- 151 escaños para la UMP, partido de la mayoría, de derecha;
- 116 para el grupo Socialista, conformado por el Partido Socialista y el Partido Verde;
- 33 para la Unión Centrista;
- 24 para el grupo Comunista y Republicano, conformado por el Partido Comunista, el Partido de Izquierda y Movimiento Republicano y Ciudadano;
- 16 para la Unión Democrática Social y Europea, un grupo de centroizquierda formado mayoritariamente por senadores del Partido Radical;
- 7 senadores independientes reunidos en un grupo de derecha.



Francia tiene un sistema legislativo bicamaral. Sin embargo, existen posiciones criticas en cuanto a algunos aspectos. El modo de elección de los diputados ha sido cuestionado, como hemos dicho, por voces que piden introducir la proporcionalidad en las elecciones legislativas. De la misma manera, el modo de elegir a los senadores (sufragio indirecto) ha sido calificado de antidemocratico por algunos. Incluso hubo una timida propuesta del Primer Ministro Lionel Jospin (1997-2002) para suprimir el Senado, durante un gobierno de centroizquierda.

Florian Fumas

jueves, 2 de septiembre de 2010

Caracas 2 settembre 2010

Lo sciopero della fame di Lilian Sanguino

Frente Nacional por la Liberaciòn de William Sanguino

Caracas – Otto mesi fa nella sede della Universidad Bolivariana, in uno spazio al quinto chiamato “Trinchera de lucha” e gestito da collettivi studenteschi, arriva una delegazione dallo Stato Tachira, al Sud-Ovest del Venezuela, frontiera con la Colombia. Venivano a denunciare l'ingiusto arresto di Williams Sanguino, studente dell'Università Bolivariana di quello Stato, accusato dell'omicidio di uno studente dell'opposizione. Da allora c'è stata una mobilitazione nazionale, con tanto di manifesti e striscioni dappertutto, anche nella sede della UBV di Caracas.

Da 25 giorni una delegazione del “Frente Nacional por la Liberaciòn de William Sanguino” è arrivata a Caracas ed ha occupato uno spazio del marciapiede presso l'Assemblea Nazionale. La delegazione è guidata da Lilian Sanguino, che dal 9 agosto ha iniziato uno sciopero della fame, senza ottenere risposta da parte delle Istituzioni e dello Stato Venezuelano. Di seguito si propone la traduzione del volantino che il Fronte sta distribuendo.

I Fatti...

L'8 dicembre 2009 il movimento studentesco di opposizione attaccò violentemente la sede della UBV e gli studenti rivoluzionari affrontarono questi attacchi terroristi di questa banda armata. La banda dell'opposizione si ritira nella UNET [Universidad Experimental del Tàchira] e lì dentro assassinano uno dei loro stessi compagni chiamato Jesùs Eduardo Ramìrez, picchiandolo fortemente e poi sparandogli da vicino, portandolo successivamente totalmente nudo ad una clinica.

La menzogna...

I mezzi di comunicazione e la destra iniziano a segnalare gli studenti rivoluzionari, stile RCTV durante i fatti di Puente Llaguno [Colpo di Stato del 2002]. Il viziato e manipolatore gruppo dirigente del PSUV-TACHIRA criminalizza e segnala senza scrupoli il movimento studentesco rivoluzionario.

La Verità...

Williams Sanguino, studente rivoluzionario arrestato e torturato del CICPC, che non ha mai commesso alcun tipo di delitto, è da 8 mesi ingiustamente detenuto senza alcuna prova contro di lui, senza udienze né il permesso a diritto di difesa, neanche il dovuto processo.

Il caso di Williams Sanguino così come quello del Cacique Sabino Romero ed altri, è solo uno dei molti rivoluzionari arrestati solo per lottare e difendere i risultati della rivoluzione. La vessazione e la tortura evidenziano che le strutture di questo stato sono borghesi, pertanto la destra ha ottenuto avanzamenti nell'unico paese latinoamericano dove si rispettano le garanzie dell'opposizione, nonostante commettano crimini senza esigere i responsabili, come per esempio gli autori del Colpo di Stato del 2002. Solo che ora in questa rivoluzione siamo noi – i rivoluzionari, appunto – coloro che paghiamo con morti ed arrestati (sebbene siano innocenti).

SOLIDARIETA' E LOTTA!!!

Affinché la giustizia sia popolare e si applichi agli imprenditori che rubano quotidianamente i lavoratori!

Contro l'ingiustizia e l'impunità!

Per Williams Sanguino, le basi LOTTERANNO!

Visita: www.aporrea.org

Introduzione e traduzione di Fabio Avolio