martes, 19 de octubre de 2010

Quali Università protestano contro il Governo Venezuelano? Perché?

Un esempio: l'Università delle Ande (ULA - Universidad de Los Andes)

Leggiamo dei passaggi tradotti dal “Correo del Orinoco” di oggi, martedì 19 ottobre 2010.

Cosa dichiara al proposito il Rettore Mario Bonucci, portavoce della protesta?
“Se vogliono controllarci un'altra volta che lo faccia [si riferisce al Ministro del potere Popolare per L'educazione Superiore, Edgardo Ramìrez]; questo sì, ci piacerebbe conoscere i conti del Ministro, in cosa sta spendendo le risorse che gli stanno entrando. Ne daremo conto al Ministro, ma lui ne darà conto alle università? Il Ministro precedente dava ausili finanziari, perché questo non li dà? Cosa ha fatto con questo denaro?”

Alla protesta non parteciperanno le organizzazioni dei lavoratori, che dichiarano:
“Non manifesteremo per sollecitare un finanziamento al Governo, dal momento che in nessun momento ci hanno presi in considerazione per elaborare un bilancio [dell'università]. È necessario che il popolo venezuelano sappia qual è il bilancio della ULA, in cosa lo spendono. Se non c'è nulla da nascondere, che lo consegnino al Governo”, ha dichiarato Gerardo Sosa del Sindacato Operai della ULA, che si sin dall'inizio si è dissociato dalle dichiarazioni del presidente dell'Associazione dei Professori della ULA, che aveva annunciato la partecipazione alla protesta di tutta la comunità universitaria.

Un motivo della discordia tra chi appoggia e chi protesta contro il Governo Bolivariano.
Un affare rotondo, una clinica nella farmacia Camiula.
Sempre il sindacalista Gerardo Sosa dichiara: “[La farmacia] Camiula la stiamo finanziando i lavoratori. Abbiamo diritto a nominare tanto il direttore quanto il suo treno dirigente, e ciò acclarerebbe meglio i conti. Dubito che quel 1,75% con cui contribuiamo vada alla farmacia. Non vedo la volontà da parte delle autorità universitarie, perché pensano che i problemi si risolvano a colpi di quattrini e non è così. De essere creatività e partecipazione dei lavoratori. Tra i 10.000 ed i 12.000 lavoratori contribuiamo con denaro per questo servizio [la farmacia].  Perché il Rettore Bonucci deve nominare il Direttore?”, si è chiesto. Sosa ha denunciato che dentro della farmacia Camiula funziona una clinica privata, amministrata dagli stessi medici: “È chiaro che è più economica di un'altra clinica, perché dalla farmacia di Camiula le mandano le medicine, e tutto ciò lo paga lo Stato. Chi non vorrebbe essere imprenditore nella ULA? [La clinica] ha tre sale operatorie che non ha nessuna clinica di Mérida.”

La città di Merida, capitale dell'omonimo Stato nel Sud-Ovest del Venezuela, è nota come città andina dalla forte partecipazione universitaria. Il caso della protesta di parte della ULA – Università delle Ande - solo ed esclusivamente per motivi di quattrini non risponde a denunce ben più attendibili.

Fabio Avolio

Ps:
Termina lo sciopero della fame di Lilian Sanguino. Ricomincia un altro i difesa degli Yukpa.
È terminato da qualche settimana perché il 28 settembre William Sanguino – suo fratello – è stato liberato dopo 10 mesi, ma resta a disposizione della giustizia. Venerdì 15 ottobre l'ho conosciuto personalmente qui a Caracas e durante un breve intervento ha analizzato impersonalmente la sua vicenda, qual è la classe dirigente politica (di vari colori) dello Stato Tachira (Sud-Ovest) che congiuntamente lo accusa di assassinio di uno studente dell'opposizione. Un altro sciopero della fame presso la sede dell'Assemblea Nazionale (Parlamento) viene portato avanti per la liberazione degli indigeni Yukpa della Sierra del Perijà. In occasione della celebrazione del 12 ottobre, Giorno della Resistenza Indigena (qualcuno celebra lo sbarco di Colombo), vi sono state varie attività in tutto il Venezuela per la rivendicazione di alcuni principi costituzionali, dal momento che la Costituzione del 1999 riconosce diritti mai citati durante 500 anni di vessazioni ignorate.