martes, 25 de septiembre de 2012

Venezuela: se il 7 ottobre non vince Chávez…



Venezuela: se il 7 ottobre non vince Chávez…
Intervista a Romain Mingus, studioso dei piani di governo dell’Opposizione a Chávez.
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Romain Mingus (Bourges, Francia, 1981) è giunto in Venezuela nel 2005. Attivista e studioso, ha conosciuto da vicino diverse realtà venezuelane. Tra le altre cose, ha ricoperto incarichi di responsabilità nel recupero di un latifondo ed ha partecipato a campagne di contro-informazione.

20/08/12.- Pochi venezuelani conoscono il Programma di Governo della Mesa de la Unidad Democrática (Tavolo di Unità Democratica). La maggioranza degli oppositori non l’ha letto o nemmeno sa che esiste. Tra i bolivariani di Chávez ci sono appena alcune idee intuitive su ciò che si ripropone di fare la Destra qualora arrivasse al palazzo presidenziale di Miraflores. In cambio, il sociologo francese Romain Mingus non solo ha letto il Piano di 166 pagine, ma nel suo libro “El programa de la MUD” (Edizioni Barrio Alerta, Caracas 2012) gli ha fatto una dissezione. 


-         Lei dice che la decentralizzazione, l’autonomia e la privatizzazione sono la triade della proposta della MUD. Perché queste politiche sono cattive per il popolo?
-         Le politiche neoliberali sono state impiantate storicamente da governi autoritari, così come lo sostiene Noemi Klein nel libro “La dottrina dello shock”. Così è successo nel Cile di Pinochet, nell’Indonesia di Suharto e persino nella Russia di Yeltsin. In un regime democratico, l’applicazione delle tesi neoliberali porta immediatamente alla rivolta popolare perché non favoriscono gli interessi né del popolo, né della classe media, né dell’imprenditoria nazionale. Siccome qui in Venezuela c’è democrazia, devono ingannare la gente utilizzando la triade della decentralizzazione, dell’autonomie e della privatizzazione.

-         Perché la decentralizzazione non è conveniente?
-          Loro vendono la decentralizzazione come un avvicinamento del potere alla gente. E’ una menzogna perché in realtà sono contro il poder popular, che invece implica una vera presa di potere delle basi. La decentralizzazione prepara il terreno per smontare il paese e per privatizzare tutto. Delega le competenze dello Stato Nazionale a feudi che non hanno la capacità né finanziaria né umana per assumerli. Nel programma pensano che ogni Stato si incaricherà della sua rete di salute, istruzione, viabilità, sport, cultura, acqua, elettricità, eccetera. Tuttavia, per esempio, con il bilancio limitato che gli corrisponde per la sua Collocazione Costituzionale e per le scarse fonti di imposte regionali, come può Delta Amacuro fare ciò? Molto semplice: privatizzando. Ma, naturalmente, gli imprenditori costruiranno centri di saluti o strade solo dove sia redditizio, dove ci sia guadagno. La popolazione più bisognosa pagherà le conseguenze.

-         Rivediamo il secondo componente, l’autonomia: perché è negativa?
-         Per esempio, parlano di autonomia di Pdvsa (Petroli del Venezuela Società Anonima) e questo significa che smetta di essere un’impresa nazionale e patriottica. Vogliono rompere la visione politica che ha collocato Pdvsa al servizio dello sviluppo della nazione per convertirla in un’impresa con fini commerciali. Dicono espressamente che “limiteranno i contributi di Pdvsa al pagamento di imposte, sospendendo i trasferimenti al Fondo de Desarrollo Nacional” (Fondo per lo Sviluppo Nazionale). Oltre a ciò, la MUD propone di creare dei consigli autonomi per trattare i diversi problemi: prima casa, trasporto, sport, comunicazioni, residui solidi, sviluppo sostenibile. Al loro interno ci saranno funzionari dello Stato e rappresentanti dell’imprenditoria. Dunque non saranno autonomi di fronte al potere economico, perché colo che siederanno in questi consigli avranno la possibilità di favorire le proprie imprese, i propri interessi individuali.

-         Ora andiamo al terzo fattore: perché al popolo non conviene la privatizzazione?
-         La privatizzazione è la conseguenza logica delle due cose precedenti. Rispondo con una domanda: se privatizzano la rete Mercal e la compra Empresas Polar, si continueranno a vendere alimenti ai prezzi che applica attualmente Mercal? Ovviamente no, perché un sistema che si basa sul guadagno individuale non può essere garante del benessere collettivo.

-         Lei dice che la negazione del passato è una chiave strategica della Destra. Perché?
-         Soprattutto del passato immediato perché gli permette di cancellare ciò che è successo con i precedenti tentativi di impiantare la dottrina neoliberale. Devono negare il passato perché stanno proponendo le stesse ricette che già sono state ripudiate da un popolo che ha conosciuto le leoro conseguenze. Se dicono alla gente la verità – “Applicheremo una ricetta neoliberale” – nessuno voterebbe per loro…

-         Dopo aver realizzato un’analisi così esaustiva, pronosticherebbe conflitti sociali in un Governo di Capriles?
-         In questa supposizione negata, dovrebbero passara tre anni con un’ Asamblea Nacional (Parlamento unicamerale) contro e ciò gli impedirebbe di riformare le leggi che vogliano cambiare o derogare, che sono moltissime. Ma, chiaro, non resteranno a braccia incrociate e rischiare che venga convocato il referendum revocatorio (in Venezuela ogni incarico istituzionale può essere revocato a metà mandato con un referendum). Cercheranno di fare questi cambi nonostante un parlamento avverso e questo genererà un severo conflitto politio e cittadino. Come lo gestiranno? E’ qualcosa che devono aver chiaro nei laboratori della politca sporca e della repressione.

-         Mancano già meno di due mesi alle elezioni e la MUD è riuscita a tenere occultato il suo programma neoliberale. Non è questo un gran successo della sua strategia di campagna elettorale?
-         Ciò dimostra il poco rispetto che hanno per i propri elettori. Questo programma è uscito il 12 gennaio. Il 23 lo firmarono tutti i candidati, tranne Diego Arria. Vuol dire, tre settimane prima delle primarie, ossia la prova che non importava chi fosse il candidato, il programma è lo stesso. Però fanno sforzi affinché non si conosca perché va contro gli interessi della maggioranza. Se lo conoscessero, molti oppositori direbbero: “A me non piace Chávez, ma non vado a votare per qualcuno che mi voglia fottere”.

(Fonte: Ciudad Caracas – Traduzione di Fabio Avolio)