martes, 14 de septiembre de 2010

Venezuela: una legge organica per (ri)organizzare il sistema scolastico

 Dopo più di dieci anni di governo e dopo una discussione durata tre anni, il 15 agosto 2009 è stata pubblicata su Gazzetta Ufficiale la LOE (Ley Orgánica de Educación) che avrà implicazioni etiche e organizzative sul sistema scolastico venezuelano. Tra i contenuti di questa legge verranno presentati quelli che più da vicino riguardano il tema dell’istruzione in relazione a quello della partecipazione; pertanto, di seguito offriremo la traduzione di alcuni passaggi con l’intenzione di mostrare quanto in Venezuela si stia pensando ad un percorso scolastico che porti le conoscenze acquisite a disposizione della collettività e non meramente al mercato del lavoro. Per consultare il testo integrale della legge si rimanda al link:   

spagnolo

Capitolo I
Disposizioni Fondamentali

Principi e valori rettori dell’educazione
Articolo 3. La presente legge stabilisce come principi dell’educazione: la democrazia partecipativa e da protagonista; la responsabilità sociale; l’uguaglianza tra tutti i cittadini e le cittadine senza discriminazione di alcuna indole; la formazione per  l’indipendenza, la libertà e l’emancipazione,  la valorizzazione e difesa della sovranità; la formazione in una cultura per la pace, la giustizia sociale, il rispetto dei diritti umani, la pratica dell’equità e dell’inclusione; la sostenibilità dello sviluppo; il diritto all’uguaglianza fra i generi; il rafforzamento dell’identità nazionale; la lealtà alla patri e all’integrazione latinoamericana e caraibica. Si considerano come valori fondamentali: il rispetto per la vita; l’amore e la fraternità; la convivenza armonica nel quadro della solidarietà; la corresponsabilità, la cooperazione; la tolleranza e la valorizzazione del bene comune; la valorizzazione sociale ed etica del lavoro; il rispetto per la diversità propria dei differenti gruppi umani. Allo stesso tempo si stabilisce che l’educazione è pubblica e sociale, obbligatoria, gratuita, di qualità, di carattere laico, integrale, permanente, con pertinenza sociale, creativa, artistica, innovatrice, critica, pluriculturale, multietnica, interculturale e plurilingue.   
[…]

Principi della responsabilità sociale
e della solidarietà
Articolo 13. La responsabilità sociale e della solidarietà costituiscono principi basilari della formazione cittadina degli studenti a tutti i livelli e modalità del Sistema Educativo. Ogni studente frequentante istituzioni e centri educativi ufficiali e privati […], una volta culminato il programma di studio e d’accordo con le sue competenze, deve contribuire allo sviluppo integrale della Nazione, attraverso la pratica di attività comunitarie, in concordanza con i principi di responsabilità sociale e di solidarietà, stabilite dalla legge […].

L’educazione
Articolo 14. L’educazione è un diritto umano e un dovere sociale fondamentale, concepita come un processo di formazione integrale, gratuita, laica, inclusiva e di qualità, permanente, continua e interattiva, promuove la costruzione sociale della conoscenza, la valorizzazione etica e sociale del lavoro, nonché l’integralità e preminenza dei diritti umani, la formazione di nuovi repubblicani e repubblicane alla partecipazione attiva, cosciente e solidaria nei processi di trasformazione individuale e sociale […]. L’educazione regolata da questa Legge trova fondamento nella dottrina del nostro Liberatore Simón Bolívar, nella dottrina di Simón Rodríguez, nell’umanesimo sociale ed è aperta a tutte le correnti di pensiero.


Fini dell’educazione
Articolo 15. L’educazione, in conformità con i principi e i valori della Costituzione della Repubblica e della presente Legge, ha come fini:
[…]
3. Formare cittadini a partire dall’approccio geo-storico con coscienza di nazionalità e sovranità, di apprezzamento per i valori della patria, di valorizzazione degli spazi geografici e delle tradizioni, dei saperi popolari, ancestrali, artigianali e delle particolarità culturali delle diverse regioni del paese, nonché di sviluppare nei cittadini la consapevolezza del Venezuela come paese energetico e produttore di idrocarburi, nel quadro della conformazione di un nuovo modello produttivo endogeno. 
[…]
7. Impulsare l’integrazione latinoamericana e caraibica sotto la prospettiva multipolare orientata dall’impulso della democrazia partecipativa, dalla lotta contro l’esclusione, il razzismo e tutte le forme di discriminazione, dalla promozione del disarmo nucleare e dalla ricerca dell’equilibrio ecologico nel mondo.

8. Sviluppare la capacità di astrazione nel pensiero critico attraverso la formazione in filosofia, logica e matematica, con metodi innovatori che privilegino l’apprendimento dalla quotidianità e dall’esperienza.
[…]

Capitolo II
Corresponsabili dell’Educazione

Le organizzazioni comunitarie del Potere Popolare
Articolo 18. I consejos comunales, i popoli e le comunità indigene ed altre organizzazioni sociali della comunità, nell’esercizio del Poder Popular e nella loro condizione di corresponsabili dell’educazione, si vedono nell’obbligo di contribuire alla formazione integrale dei cittadini, alla formazione e rafforzamento dei loro valori etici, all’informazione e divulga mento della realtà storica, geografica, culturale, ambientale, conservativa e socioeconomica della località, all’integrazione famiglia-scuola-comunità, alla promozione e difesa dell’educazione, della cultura, dello sport, della ricreazione, del lavoro, della salute e di altri diritti, garanzie e doveri dei venezuelani e delle venezuelane, esercitando un ruolo pedagogico liberatore per la formazione di una nuova cittadinanza con responsabilità sociale. […]
Cos’è un Consejo Comunal?
Nel 2006 viene varata la Ley de los Consejos Comunales - nel 2009 la Ley Orgánica de los Consejos Comunales - attraverso la quale gruppi di 150-400 famiglie possono formare appunto un consejo comunal, ossia un’istituzione che dal basso ha il diritto a partecipare alle politiche che riguardano il territorio in questione. Si tratta di uno strumento innovativo a cui possono fare ricorso gli abitanti di un territorio per presentare progetti e partecipare alle decisioni che lo riguardano. Più consejos comunales possono formare una comuna. Entrambe le istanze entrano in rapporto dialettico con le quelle soggette a elezioni (Parrocchie, Municipi, Stati e Nazione), incarnando sul piano istituzionale il conflitto tra potere costituente e costituito, tra istituzioni che governano dal basso e quelle che lo fanno dall’alto. Per approfondimenti si rimanda al testo della Legge pubblicato su: http://www.camarapetrolera.org/centro_formacion_personas_discapacitadas/leyes/ey_de_consejos_comunales.pdf

Organizzazione dello studentato
Articolo 21. Presso le istituzioni e centri educativi […] si organizzeranno consigli studenteschi, senza discriminazione di altre forme organizzative, destinati a promuovere la formazione di cittadini mediante la partecipazione da protagonista e corresponsabile dello studentato, prendendo in considerazione le specificità di ogni livello […]. Queste organizzazioni studentesche opereranno insieme alla comunità educativa nei differenti ambiti, programmi, progetti educativi e comunitari, esercitando i loro diritti e doveri come esseri sociali, in un clima democratico, di pace, di rispetto, di tolleranza e di solidarietà. […]

Capitolo III
Il Sistema Educativo

Principi rettori
della educazione universitaria
Articolo 33. L’educazione universitaria ha come principi rettori fondamentali quelli stabiliti nella Costituzione della Repubblica, il carattere pubblico, la qualità e l’innovazione, l’esercizio del pensiero critico e riflessivo, l’inclusione, la pertinenza, la formazione integrale, la formazione lungo tutta la vita, l’autonomia, l’articolazione e la cooperazione internazionale, la democrazia, la libertà, la solidarietà, l’universalità, l’efficienza, la giustizia sociale, il rispetto dei diritti umani e della bioetica, così come la partecipazione e l’uguaglianza di condizioni ed opportunità. Nel compimento delle sue funzioni, l’educazione universitaria è aperta a tutte le correnti di pensiero e sviluppa valori accademici e sociali che si riflettono nei loro contributi alla società.


Libertà di cattedra
Articolo 36. L’esercizio della formazione, della creazione intellettuale e dell’interazione con le comunità, nonché qualsiasi altra attività relazionata col sapere nel sottosistema dell’educazione universitaria, verranno realizzati sotto il principio della libertà accademica, intesa questa come il diritto inalienabile di creare, esporre o applicare approcci metodologici e prospettive teoriche, in conformità con i principi stabiliti nella Costituzione dalla Repubblica e dalla legge.

Capitolo IV
Formazione e Carriera Docente

Politica di formazione permanente
Articolo 39. Lo Stato, attraverso i sottosistemi di educazione basica e di educazione universitaria, disegna, dirige, amministra e monitora la politica di formazione permanente per i responsabili ed i corresponsabili dell’amministrazione educativa e per la comunità educativa, col fine di ottenere la formazione integrale come esseri sociali per la costruzione della nuova cittadinanza, promuove i valori fondamentali consacrati nella Costituzione della Repubblica e sviluppa potenzialità e attitudini ad apprendere, propizia la ricostruzione e l’innovazione della conoscenza, dei saperi e dell’esperienza, fomenta l’aggiornamento, il miglioramento, lo sviluppo personale e professionale dei cittadini e delle cittadine, rafforza le famiglie e propizia la partecipazione delle comunità organizzate nella pianificazione ed esecuzione  di programmi sociali per lo sviluppo locale.

Introduzione e traduzione di Fabio Avolio

Rifiuti Zero - migliaia alla manifestazione nazionale a Parma (Italia)

Desechos Cero – miles en la manifestación nacional en Parma (Italia)

17 de abril

Parma – Terminan hoy los dos días de lucha contra la planta incineradora en Parma. Terminan con una marcha espectacular y colorada de miles de personas procedentes de toda Italia. Aquí también la comunidad se ha organizado para oponerse a la construcción de una incineradora. Una comunidad que desde abajo se rebeló en contra de la política de muerte llevada a cabo a nivel global por lobby económicas internacionales que presionan a los políticos, manteniendolos ponchados. La Coordinación Gestión Correcta Desechos de Parma ha sabido montar una fuerte campaňa de sensibilización que lleva meses explicando a los ciudadanos parmesanos el peligro de esta herramienta de muerte, tal como es la incineradora. Explican porqué en Parma la construcción de este nuevo monstruo es daňina para el territorio y también para la economia de esta tierra, ya que Parma es la ciudad adonde se produce el famoso queso, esquisito y conocido en todo el mundo como Parmesano (Parmigiano-Reggiano). No es una comunidad afectada por el síndrome de Nimby (not in my backyard, no en mi jardín), así como acusan los poderes fuertes que están comenzando a tiemblar frente a estos movimientos de lucha. Los activistas de la coordinación demuestran cientificamente cómo la política de la quema en ceniza sea una política de muerte por doquier. Tal vez están afectados por el síndrome de Nyop (Not in our Planet, No en nuestro Planeta), o sea la incineradora no solo no la queremos aquí, sino que no la queremos en ningun rincón del mundo, enlazandose pues con todas aquella comunidades en Italia, y no solo, que están en rebelión por reinvindicar el derecho a la vida. Por eso hoy en la marcha había delegaciones de todas las realidades en lucha. Ni siquiera son un movimiento que reinvindica solo un “No”. Tienen la alternativa. Y la alternativa es Desechos Cero. Lo ha explicado claramente Paul Connet, Profesor de Química en la Universidad St Lawrence de Canton, New York, ideator de la estrategia Desechos Cero, y que varias veces ha llegado a esta ciudad traendo datos científicos del posible y ya obligatorio cambio radical de la política de gestión de los desechos. Sábado 17 de abril es una fecha importante para esta ciudad porqué, (citando a Erri De Luca con respecto a la lucha de los ciudadanos de Chiaiano, barrio de Nápoles, en contra de un extreno de un vertedero ilegal, masacrados por las fuerzas armadas por haberse atrevidos a oponerse a Su Majestad, al gobierno imperial y a sus hala-bolas, administradores locales) hoy con esta marcha podemos decir que aquí también en Parma se ha consituido “una República abandonada por ahí”.

Fotos de la marcha:
http://www.facebook.com/#!/album.php?aid=2059069&id=1496331183

Traducción de Fabio Avolio
Artìculo escrito por Fabrizio Greco

17 aprile

Parma - é finita oggi la due giorni di lotta contro l’inceneritore a Parma. é finita con uno spettacolare e colorato corteo di migliaia di persone venute da tutta Italia. Anche qui la comunitá si é organizzata per opporsi alla costruzione di un inceneritore. Una comunitá che dal basso si é ribellata contro la politica di morte portata avanti su scala globale da lobby economiche internazionali che fanno pressione sui politici tenendoli sotto scacco. Il Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti di Parma ha saputo mettere in piedi una forte campagna di sensibilizzazione che da mesi spiega ai cittadini parmigiani la pericolositá di questo strumento di morte, quale l’inceneritore. Spiegano perché a Parma la costruzione di questo mostro é dannoso per il territorio e anche per l’economia di questa terra, essendo Parma la cittá in cui si produce il famoso, squisito e conosciuto in tutto il mondo Parmigiano Reggiano. Non sono una comunitá affetta dalla sindrome di nimby (not in my backyard, non nel mio giardino), cosi come accusano i poteri forti che stanno cominciando a tremare di fronte a questi movimenti di lotta. Gli attivisti del coordinamento dimostrano scientificamente come la politica dell’incenerimento é una politica di morte ovunque. Semmai saranno affetti dalla sindrome di Nyop (Not in our Planet, non nel nostro mondo), cioé l’inceneritore non solo non lo vogliamo qui ma non lo vogliamo in nessuna parte del mondo, collegandosi cosi a tutte quelle comunitá in Italia, e non solo, che si stanno ribellando per rivendicare il diritto alla vita. Ecco perché oggi al corteo c’erano delegazioni di tutte le realtá in lotta. Non sono neanche un movimento che rivendica solo un “No”. Hanno l’alternativa. E l’alternativa é Rifiuti Zero. Lo ha spiegato chiaramente Paul Connett, professore emerito di chimica all’Universitá St Lawrence di Canton, New York, e ideatore della strategia Rifiuti Zero, che piú volte é venuto in questa cittá portando dati scientifici del possibile e oramai obbligatorio cambiamento radicale della politica di gestione dei rifiuti. Sabato 17 aprile é una data importante per questa cittá perché, (parafrasando Erri De Luca riguardo la lotta dei cittadini di Chiaiano, quartiere di Napoli, contro l’apertura in loco di una discarica illegale, massacrati dalle forze dell’ordine per aver osato opporsi a Sua Maestá, governo imperiale e ai suoi vassalli, amministratori locali) oggi con questo corteo possiamo dire che anche qui a Parma si é costituita “una Repubblica disciolta altrove”.