miércoles, 6 de marzo de 2013

Venezuela orfano di Chávez?


Hugo Chávez questa volta non potrà tornare.
Ci spiace, lascia il segno.

Il Presidente del Venezuela irruppe nella storia quando il suo ricco paese aveva raggiunto indici altissimi di povertà estrema e sotto-occupazione, persecuzioni di "vagos y maliantes", assenza di ospedali pubblici degni ed apparati istituzionali completamente corrotti.

Nel 1992 Chávez fu arrestato mentre era alla guida di una sollevazione militare; gli fu concesso un minuto di diretta televisiva, durante il quale invitò i suoi seguaci alla ritirata senza spargimento di sangue: "Vendrán otros momentos...", diceva ai microfoni. In effetti, uscito dal carcere nel 1994, tornò per preparare la candidatura a Presidente della Repubblica (1998). Fondò il MVR (Movimento Quinta Repubblica), che voleva dare al Venezuela una nuova Costituzione (1999). Nacque l'amore del popolo venezuelano per un leader alternativo alla vecchia classe politica. 

Un leader sempre sostenuto anche nei momenti più critici: nel 2002 il popolo pretese il suo ritorno quando fu portato via per 48 ore da una frangia militare; durante quel Colpo di Stato le televisioni venezuelane trasmisero cartoni animati e cerimonie di giubilo per il nuovo governo di transizione. In quel momento, il passaparola fu più forte dei mezzi di comunicazione e la popolazione accorse a Miraflores, al Palazzo Presidenziale, per pretendere il ritorno del Presidente che avevano eletto. Per la seconda volta Chávez tornò, i golpisti dovettero riconsegnarlo.

Pur ammalato di cancro dal 2011, il Venezuela l'ha rieletto nell'ottobre del 2012, quando Chávez ha vinto col 54% su Radonsky, giovane rampollo della destra neoliberista e da sempre anti-chavista. Ancora una dimostrazione di unità attorno ad un processo di rottura col passato che va oltre l'esiziale malattia di un leader. Avanti.

F.